Si è tenuto ieri, martedì 9 dicembre, a Bari, presso la sede dell’Assessorato Regionale alle Opere Pubbliche, un incontro per discutere sulla proposta avanzata dal Comune di Nardò con Delibera di Giunta adottata prendendo spunto da alcune riflessioni delle Associazioni Ambientalistiche del Territorio, che prevede di far recapitare, previo trattamento in tabella IV – cioè il massimo del processo depurativo – le acque reflue nel Canale Asso anziché a mare attraverso una condotta sottomarina, come, invece, prevede il progetto dell’AQP.
Al tavolo erano presenti oltre ai rappresentanti della Regione, anche quelli dei Comuni di Nardò e Porto Cesareo, i tecnici di Regione, Autorità Idrica Pugliese e Consorzio Speciale della Bonifica di Arneo.
A rappresentare il Comune di Nardò, su delega del Sindaco Risi, sedevano gli Assessori Mino Natalizio e Francesca De Pace.
Su input dell’Assessore Regionale alle OO. PP. Giovanni Giannini, si è convenuto di valutare sul piano tecnico la fattibilità della proposta avanzata dal Comune di Nardò entro il 15 Gennaio. Per quella stessa data è stato già fissato il prossimo incontro. Allo scopo ogni Ente interessato alla questione dovrà nominare propri tecnici per gli approfondimenti voluti dalla Regione.
L’Assessore Giannini ha fatto inoltre sapere di avere a disposizione le risorse necessarie per il completamento della rete fognaria dell’abitato di Porto Cesareo e di aver già valutato positivamente la proposta del riuso in agricoltura dei reflui trattati nel processo depurativo.
“Penso” – dichiara l’Assessore Francesca De Pace – “che questa apertura della Regione verso la nostra proposta, in cui il Sindaco Risi crede molto sia un segnale positivo. Speriamo che anche sul piano tecnico ci sia un impegno a trovare una soluzione nella direzione da noi auspicata”
“Sono certo” – spiega dal canto suo l’Assessore Mino Natalizio – che se l’Acquedotto difendesse meno il suo progetto che prevede lo scarico a mare (che il territorio ha rispedito al mittente) e si “aprisse” maggiormente alla indicazione avanzata dal Comune di Nardò, forse sarebbe più facile trovare una soluzione all’annoso problema di cui si parla.”