(CdM)-LECCE – C’è un primo risultato nelle indagini, avviate dalla Digos a settembre dello scorso anno, sulle offese e gli insulti nei confronti dell’allora vicepresidente della Provincia di Lecce, Simona Manca. Otto persone sono indagate per diffamazione. Avrebbero accusato la Manca, ex esponente di Alleanza Nazionale e attuale consigliera provinciale del Pdl-Fi, di non aver sostenuto il raduno di CasaPound e di essere simpatizzante del movimento di destra. Nessun accostamento, dunque, ad un a organizzazione di ispirazione fascista. E così il procuratore aggiunto di Lecce, Antonio De Donno, ha chiuso l’inchiesta. Gli otto indagati, che fanno parte dell’area antagonista della città di Lecce, ora rischiano il processo. Simona Manca si costituirà anche parte civile in un eventuale processo.
L’indagine
Nel centro storico di Lecce sono comparsi altri manifesti contro alcuni politici accusati «di avere simpatie con i movimenti fascisti». Manifesti con insulti anche abbastanza pesanti, che hanno già fatto scattare un’indagine da parte degli agenti della Digos della Questura di Lecce. Nel mirino, dunque, sono finiti in primo luogo Saverio Congedo, consigliere regionale del Pdl-Fi e cognato del sindaco di Lecce Paolo Perrone, e Simona Manca, ex vicepresidente della Provincia di Lecce in quota Pdl-Fi ed attuale consigliera a Palazzo dei Celestini. Insulti anche per l’ex sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone, ed il deputato europeo della Lega Nord, Mario Borghezio. «Sono storie che appartengono al passato, un revival ormai estinto dalla fine degli anni ’60. Questi poveretti evidentemente non sanno che fare e rivangano fantasmi del passato», è stata la reazione di Adriana Poli Bortone. Il 7 febbraio, alle 18, presidio antifascista in piazza Sant’Oronzo.( fonte corriere del mezzogiorno)