E’ proprio vero che ognuno interpreta come meglio gli aggrada fatti ed episodi. Prova ne sia quanto riportato nell’articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il 23 giugno 2015, relativo ad alcune dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino chiosate dall’intervistatore.

 

L’intervista confonde i tempi amministrativi mescolando persone ed associazioni.

La discarica di Castellino è stata autorizzata agli inizi degli anni 90’ il cui Sindaco non era certamente chi scrive.

Il Centro studi “don Milani” , come centro culturale, in quegli anni, si interessava di altro.

A livello provinciale, dopo le prime avvisaglie di malcontento nauseabondo per la discarica , esistono prove che dimostrano un personale deciso intervento per stoppare l’autorizzazione all’ampliamento del secondo lotto della stessa, ma che Enti superiori hanno consigliato ed imposto, sia all’Amministrazione Provinciale che a quella neretina del Sindaco Borgia, la prosecuzione dello sversamento per evitare un disastro ambientale nel Salento (54 Comuni non sapevano dove scaricare i loro rifiuti).

Se qualcuno desidera proprio addebitare responsabilità ha sbagliato indirizzo, deve ricercarle tra le amministrazioni che avevano il dovere morale e amministrativo della gestione e del controllo dell’impianto, cioè tra gli amministratori che, presenti per più anni con incarichi prestigiosi, anche da vicesindaci, hanno avallato l’esercizio della discarica anziché intervenire ed imporre condizioni tecnologicamente valide per fermare gli effetti devastanti che si sciorinavano intornop.

Pavidità e inconcludenza hanno caratterizzato, in buona sostanza e spero in buona fede, quelle come questa, in generale, amministrazione.

A proposito di lezioni di ecologia, il richiamo vale per il Presidente Vendola, che a capo del Partito Ecologia e Libertà, ha autorizzato le trivellazioni nello Ionio e nell’Adriatico e per il nostro primo cittadino, che superando la propria coalizione elettorale e chi gli ha più volte suggerito iniziative a costo zero (come quella di mettersi a capo dei Sindaci dell’Arco Ionico), si è acconciato una coalizione, ecologicamente parlando, bulgara cioè inquinata!

Francesco Crispi edizione moderna!

L’intervento dell’associazione “don Milani” riguardava soprattutto il PROTOCOLLO relativo alla condotta sottomarina enfaticamente ritenuto di portata storica quando invece non è che un diktat da parte dell’AQP e della Regione Puglia a causa degli iniziali tentennamenti dell’Amministrazione comunale, mentre altri civicamente si sforzavano di trovare soluzioni più razionali, meno dannose e costose per l’ambiente e suggerirle ai preposti amministrativi.

La vera portata storica dell’evento non è il Protocollo d’intesa, che mette a disposizione alcune somme luccicanti (tutte da ricercare e reperire) in cambio della condotta sottomarina, dispendiosa e obsoleta, ma innovare veramente il futuro con l’avvio di una condotta duale regionale: potabile e non potabile, quella dei reflui, a servizio di tutta la popolazione.

Né l’enfatismo poteva essere giustificato dalle promesse di un futuribile impianto fognario nelle marine o sanificare la battigia di Torre Inserraglio perché la Regione e l’AQP sono costrette, come continuamente sollecitate per Porto Cesareo, ad intervenire quanto prima per sanificare tutta la costa in quanto già a rischio di infrazione da parte della Comunità Europea.

La vera novità di portata storica, come segno e svolta di civiltà per la Regione Puglia, per la salvaguardia del nostro mare, per incrementare l’attività turistica moltiplicatrice di occasioni di lavoro è per noi e per le generazioni future la realizzazione di una condotta duale.

Nardò, 25 giugno 2015

Giovanni PERO’

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