Una gradita e fraterna visita quella che hanno ricevuto gli operatori volontari e il gruppo di lavoratori stagionali che gravitano attorno al “presidio caritas” (uno dei 10 presenti in Italia e istituiti da Caritas Italiana a favore dei lavoratori immigrati e stagionali sparsi per l’Italia)

 situato nella campagna a ridosso della zona industriale di Nardò, poco distante alla bretella stradale che dalla città porta alla “101”. Il Vescovo Fernando, insieme a don Giampiero Fantastico (direttore diocesano della Caritas) e ad alcuni collaboratori, si è recato questo pomeriggio a portare la propria solidarietà in una di quelle che papa Francesco definirebbe “periferie esistenziali”. Il Vescovo ha rivolto un saluto alle volontarie e ai volontari presenti, ricordando lo straordinario valore cristiano dell’accoglienza e della solidarietà nei confronti dei migranti che, come si sa, vivono una condizione assai svantaggiata, ai limiti della sopravvivenza, sottolineando la bellezza e la grandezza del servizio che i volontari svolgono nell’accostarsi ai lavoratori immigrati e nel fornire loro servizi di prima necessità. La caritas diocesana è impegnata da anni quotidianamente e a maggior ragione lo è anche in questo periodo che vede Nardò come centro di attrazione per i lavoratori agricoli impegnati nella raccolta di angurie, patate, pomodori… E’ questo il secondo anno che la Conferenza Episcopale Italiana finanzia il progetto Presidio per il supporto ai lavoratori stagionali. Nardò, lo scorso anno, fu il comune apripista, al quale poi si affiancarono altri 10 comuni in tutta Italia.

 

Il problema diventa grave se si tiene presente che un lavoratore alla giornata di lavoro guadagnata, deve poi sottrarre le spese di vitto e alloggio, di trasporto (e qui la caritas sta intervenendo fornendo biciclette ai lavoratori, un modo questo per spezzare un circuito di schiavitù), il costo dell’acqua (situazione per la quale ieri si è presa la decisione con mons. Vescovo di intervenire distribuendo gratuitamente acqua nelle prossime settimane istituendo un punto mobile di distribuzione nei pressi della famigerata ex-falegnameria). Una situazione non certo felice e civile che richiede tutto l’impegno cristiano e civico affinché questi nostri fratelli non siano trattati come persone di “serie B”.

Il vescovo Fernando, in questa circostanza, ha fatto visita a due gruppi di lavoratori accampati in campagna, approfittando anche dell’aria di festa diffusa tra gli immigrati essendo venerdì di Ramadan, incontrando anche i volontari di “Diritti a Sud”, anche loro impegnati in servizi di supporto morale e logistico. Ha colloquiato con alcuni extracomunitari, nord africani e sudanesi anche riguardo i fatti tragici verificatisi nel corso della giornata in Francia, Tunisia e Kuwait, ritrovandosi a ribadire insieme agli immigrati l’assurdità e la cattiveria di qualunque atto terroristico.

Il vescovo Fernando ha rincuorato i presenti, ribadendo la naturalità dell’affetto e del supporto che la Chiesa elargisce in queste situazioni. “Non saremmo Chiesa se non ci piegassimo dinanzi alle ferite del prossimo”, ha affermato il vescovo, “Non spetta a noi stabilire modalità e regole per l’ingresso dei lavoratori extraeuropei, è vero. A noi spetta la missione di riconoscere Gesù Cristo in tutti coloro che incontriamo, a maggior ragione di riconoscerlo nei poveri e in coloro che per i motivi più svariati soffrono. Per questo motivo la Chiesa di Nardò-Gallipoli, tra tante difficoltà, non smetterà, attraverso la Caritas di essere presente, di dare supporto morale e logistico a quanti si troveranno a transitare attraverso le nostre città. Nonostante già tanto si sia pensato e realizzato, non smettiamo di interrogarci e di progettare altro ancora, perché si cammini sempre più speditamente verso la realizzazione del bene comune, il quale sovrasta immensamente i limiti e i confini di una nazione. Le operatrici e gli operatori caritas sono quotidianamente impegnati nell’assistenza legale e sanitaria a questi nostri fratelli. Svolgono un lavoro grande ed encomiabile. Si stanno impegnando nella distribuzione di biciclette, per rendere indipendenti i lavoratori, e di acqua, un bene di prima necessità che non dovrebbe essere soggetto alle regole (certe volte ingiuste) del mercato, almeno per quelli che sono bisogni primari. Forniscono supporto morale e legale per l’emersione del lavoro nero, piaga che da sempre affligge il nostro territorio. Molto si fa. Ma è auspicabile che si faccia molto di più. Incoraggio questi amici ad usufruire della “mensa della carità” attiva e operativa nel centro storico di Nardò. Chiedo a quanti, specialmente medici, personale parasanitario, avvocati, commercialisti, interpreti, professionisti in genere, si sentano nelle condizioni di farlo, di spendere un po’ del loro tempo e di mettere a disposizione le loro professionalità per contribuire al lavoro della caritas. E’ mia intenzione inoltre favorire momenti di preghiera ecumenici per quanti, di diverse confessioni cristiane sono presenti a Nardò in questo periodo e, nel caso di una presenza cattolica, celebrare la Santa Messa in lingua inglese o francese in un chiesa a Nardò di domenica. Non si può restare indifferenti”.

Don Roberto Tarantino

Responsabile rapporti con la stampa

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