CdM-Pianta un piccolo albero di ulivo e diventa la star del giorno sui social-network. «Ho fatto un gesto spontaneo. non immaginavo…». Giuseppe Spagnolo, tecnico della trasformazione agroalimentare di Soleto, 32 anni e un lavoro molto lontano dalla sua preparazione scolastica, in verità non ha fatto un gesto qualsiasi.

Trapiantare nel terreno una giovane pianta di leccino fatta crescere in vaso, nel Salento non è più possibile. È addirittura vietato se è una pianta di ulivo o di altre specie inserite nell’elenco di quelle vulnerabili al batterio della Xylella.

L’impatto social

Lui, però, lo ha fatto, si è fatto fotografare e ha postato la foto su Facebook con un breve commento: «Chiamatela disobbedienza …». In poche ore sono arrivate centinaia di condivisioni e like e decine di commenti. «In sole 4-5 ore — racconta — ho ricevuto quasi cento nuove richieste di amicizia, non so più come gestire la cosa». Soltanto un’ora prima di postare quella foto con la vanga in mano, accanto alla terra appena smossa e a quel giovane ulivo, con il dito medio della mano sinistra alzato in un gesto inequivocabile, Giuseppe aveva postato un’altra sua foto accanto a un ulivo monumentale. E il suo commento: «Se abbattete lui, dovete abbattere anche me! Provateci, lo concimerò con i vostri resti …». Disobbedienza civile, dunque.

È questo il messaggio di Giuseppe. «Nella mia famiglia abbiamo alcuni uliveti — racconta —, ma io ne ho acquistato uno tutto mio a Galatina dove c’è una sessantina di alberi e dove pratico agricoltura biologica. Di fronte alle notizie degli ultimi giorni, alla pressione che stanno arrivando dall’Unione Europea, all’imposizione di dover distruggere migliaia di ulivi, ho avuto una reazione spontanea. Attorno a me sento molta indifferenza verso quanto sta accadendo. Nel mio uliveto le piante sono sanissime, così come anche quelle di mio padre, sono piene di olive. Di alberi voglio piantarne altri, ma i vivai sono vuoti, non se ne trovano più. Così, ho preso l’unica che avevo in vaso da un paio di anni e l’ho trapiantata nella terra. L’attenzione che sto ricevendo mi ha davvero spiazzato, non immaginavo».

 Il messaggio di Giuseppe, adesso che il suo gesto è diventato virale e sta ottenendo consenso e condivisione, è molto semplice: «Se tutti facessero come me — dice —, se tutti cominciassero a piantare alberi violando i divieti e le imposizioni, se cominciassimo a chiederci se davvero questa Xylella esiste, forse qualcosa otterremmo». Certo, arginare un fenomeno del genere diventerebbe impossibile e forse avrebbe ragioni chi va ripetendo che il piano-bis del commissario Giuseppe Silletti non è sostenibile. Soprattutto se la pacifica disobbedienza civile riuscirà a far comprendere che estirpare un ulivo secolare non è proprio come strappare un’erbaccia. (fonte corriere.it)

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