Ci ritroviamo ancora una volta in Consiglio comunale per decretare un aumento, l’ennesimo, delle tasse. E naturalmente si è tirato fuori il pallottoliere delle scuse-tipo. Un armamentario trito e ritrito di chi scarica sempre sugli altri le proprie responsabilità. E così si finisce sempre col dare la colpa al Governo nazionale, come se Matteo Renzi non fosse il segretario del Partito del nostro sindaco, come se fosse il premier ad obbligarvi a buttare i soldi in consulenze, incarichi, patrocini e contributi.

 

Poi è stata la volta della scusa di carattere tecnico messa in campo dal primo cittadino: potevamo applicare il 3,3 per mille invece stiamo applicando solo il 2,3. Falso. Gli introiti per il Comune o si applica il 2,5 per mille o si applica il 3,3 restano sempre gli stessi. Per ogni decimale di punto in più oltre il 2,5 bisogna prevedere detrazioni per importo equivalente. Per intenderci, se il Comune di Nardò avesse deciso di applicare il 3,3 quei 270.000 euro in più incassati non li avrebbe mai visti perché avrebbe dovuto riconoscere detrazioni per una somma equivalente. Altra scusa priva di fondamento, quindi.

 

Vero è che nell’ultimo decennio c’è stato un aumento della pressione fiscale e un progressivo spostamento del carico fiscale dal piano nazionale a quello locale. Ma vero è che questo è un processo in atto da anni che comporta una crescita di responsabilità per le Amministrazioni locali chiamate ad incassare direttamente molte imposte e a spendere direttamente i soldi dei cittadini.

 

Questa responsabilità, ovviamente, c’è chi la avverte di più e chi meno. Ci sono Comuni che nel corso dell’ultimo decennio hanno ridimensionato le spese e gli sprechi tirando la cinghia e chi ha proseguito col solito andazzo ripianando ogni buco tartassando ulteriormente i cittadini.

 

Apprendiamo così dal Sole 24 ore che il 15% dei Comuni hanno esentato le prime abitazioni dal pagamento della Tasi. Aliquota quindi pari allo 0 per mille nel 15% dei Comuni che avevano deliberato entro il 16 luglio, ben 590 totali a luglio! Una scelta che si può fare, quindi. Una scelta che altri, in tanti, hanno fatto. Comuni importanti come quello di Ragusa e quello di Olbia dove i cittadini saranno esentati dal pagamento della Tasi. Spendere bene e non tassare si può fare e si deve fare. Ma voi evidentemente non ne siete in grado. E si tratta di somme importanti, a Ragusa ad esempio il Comune così facendo ha rinunciato a 5 milioni di euro. 5 milioni che “potranno contribuire a risollevare l’economia locale”, afferma l’assessore al Bilancio. Quello di Ragusa ovviamente.

 

Qui si è deciso invece di puntare tutto sulle prime abitazioni, tartassando i proprietari di prima casa, cioè tutti i cittadini indistintamente. Con una aliquota, quella del 2,3 per mille, molto vicina a quella massima del 2,5. E privando i nostri concittadini di altri 2 milioni e 300 mila euro nonostante i trasferimenti statali fossero stati decurtati solo di 583.000 euro. A questo punto si pone un interrogativo: perché a fronte di 583.000 euro di mancati trasferimenti imponete 1,9 milioni di nuove tasse nonostante questi servizi nel 2013 fossero già coperti? A tanto ammontano infatti i cosiddetti mancati trasferimenti usati come pezza giustificativa per aumentare le tasse. Vi riporto i dati, i numeri, a cui, a parole siete tanto affezionati. Il Ministero riceverà da Nardò 592.000 euro per il cosiddetto Fondo di Solidarietà e altri 181.000 euro in base al decreto legge 66 del 2014 per il contributo dei Comuni alla Finanza Pubblica. Il totale è presto detto: 773.000 euro di mancati trasferimenti a cui vanno sottratti 190.000 euro di attribuzioni che il Governo centrale deve al Comune di Nardò. Facendo una banale differenza si arriva a capire che i mancati trasferimenti ammontano, appunto, a 583.000 euro.

 

A noi in realtà risultano ben altri numeri. A noi risulta che con l’aliquota al 2,3 per mille il Comune di Nardò incasserà 5 milioni di euro circa e non 2,3 milioni. È lo stesso Ministero d’altronde a dire che con aliquota all’1 per mille incasseremmo 2 milioni e 100 mila euro circa nel comunicato del giugno scorso dove fa delle previsioni di incasso Comune per Comune. Con una semplice moltiplicazione è facile capire dove sta la verità. Qualche mal pensante (come il sottoscritto) potrebbe pensare che con questi soldi chiuderete altri buchi e finanzierete altri sprechi.

 

I giornali nazionali si sono peraltro dilettati a fare una media delle aliquote applicate in giro per l’Italia. Tale media è dell’1,96 per mille. Siamo sopra quindi di ben 3 decimali rispetto alla media nazionale. Ma d’altronde si sa, per garantire servizi così efficienti le tasse sono necessarie.

 

Abbiamo infatti strade pulite, asfaltate, illuminate, servizi cimiteriali impeccabili, manutenzione quotidiana, verde pubblico impeccabile. Si fa del l’ironia ovviamente. Non vorrei che il sindaco nella sua smania di grandezza se ne convincesse per davvero… Come non ricordare poi un progetto come quello per l’efficientamento energetico che avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro di risparmio sulla pubblica illuminazione da mesi impantanato dopo la prematura dipartita, politica s’intende, dell’assessore Renna?

 

Si poteva fare diversamente quindi e, se la matematica non è un’opinione, si poteva stabilire, a dar retta ai vostri stessi numeri, un’aliquota di un quarto rispetto a quella applicata per far fronte ai mancati trasferimenti. Si è deciso quindi di lucrare, di approfittarne, di fare cassa. Senza considerare come nel corso degli anni, e di questi ultimi in particolare, si siano sprecati e sperperati i denari dei cittadini. Patrocini e destra e a manca, contributi qua e là, tanto poi paga Pantalone. E pazienza se intere aree della nostra Città versino in condizioni da Terzo Mondo, occorre spremere e tartassare, indipendentemente dalla effettiva fruizione di determinati servizi di cui anzi larga parte del nostra Città non gode.

 

Ci ritroviamo così a commentare numeri a dir poco discutibili. Davanti a 1 milione 250 mila euro incassati con l’Ici sulla prima casa ad aliquota 4 per mille, oggi con Tasi al 2,3 per mille dovremmo incassare 2,3 milioni. Il doppio degli incassi nonostante l’aliquota sia pari a poco meno del 60% della precedente. Numeri che lasciano perlomeno perplessi perché se è vero che con l’Ici era previsto un sistema di detrazioni e agevolazioni, è difficile immaginare che incidesse in maniera così evidente. Anche qui tanto per cambiare si sente puzza di bruciato.

 

Sistema di detrazioni di cui non ci si è avvalsi fornendo un copia incolla di regolamenti e delibere di altri Comuni. Alla faccia di mesi di presunto studio e riflessione. Il risultato è stato un salasso, l’ennesimo, ai danni dei ceti più deboli proprietari di prima abitazione che si ritroveranno a pagare una nuova Ici sulla prima casa, sotto altro nome, dopo l’abolizione farsa voluta da Berlusconi. E la responsabilità è tutta vostra che come ci ha confessato la dott.ssa Castrignanò in Commissione vi siete orientati in questa direzione facendo una scelta di carattere politico optando per questa soluzione tra le diverse proposte.

 

Ebbene io faccio un appello, un appello ai colleghi di maggioranza. Nelle scorse ore ho udito parole di buon senso da parte dei colleghi Luci e Frassanito. Oggi, più che mai, siamo artefici del destino di questa Città, oggi più che mai possiamo dare un segnale forte. Abbandoniamo l’aula, facciamo mancare il numero legale, contribuiamo all’applicazione dell’aliquota base dell’1 per mille. Con quegli 800.000 euro (che in realtà il Ministero ci dice essere molti di più e cioè 2,1 milioni) possiamo tranquillamente far fronte ai 583.000 euro di mancati trasferimenti tirando a campare, ma neanche tanto, senza sfarzi e regalie fino a fine 2014. Rientra nelle nostre prerogative. In questo modo potremmo lasciare nelle tasche dei nostri concittadini oltre 1 milione di euro (ma secondo noi, come detto, sono molti di più) da reinvestire in consumi facendo ripartire la crescita e dando fiato a famiglie ed imprese. Non assumetevi una responsabilità enorme per colpe spesso non vostre ma della sciagurata squadra di Governo che amministra (si fa per dire!) questa Città.

 

Pippi Mellone

Consigliere comunale

Comunità Militante

Andare Oltre

 

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