La crisi attanaglia l’Italia e la Puglia ne è uno degli epicentri. La fame, nella sua accezione peggiore, inizia a far capolino. Ma la fame e la crisi sono cattive consigliere. Noi non siamo per il “no!” ad ogni progetto ma i disastri idrogeologici, l’ultimo peraltro nella nostra Regione, sul Gargano, devono farci riflettere. L’illusione dei “Fiumi” di denaro, in questo come in altri casi, non aiuta a ragionare. Sul caso Sarparea qualcuno ha montato una grancassa mediatica utile a celare i lati oscuri di una vicenda che lo stesso presidente Vendola ha definito “opaca”.
Bene hanno fatto il presidente della Regione Puglia e l’assessore Barbanente ad inviare alla Procura le carte per fare chiarezza in particolare sull’abbattimento e i ripetuti casi di incendio ai danni degli ulivi secolari. Noi, dal canto nostro, ribadiamo il nostro deciso no alla realizzazione di una struttura che non porterebbe ricchezza al territorio.
E lo facciamo anche alla luce del parere negativo rilasciato all’unanimità dalla Consulta comunale dell’Ambiente in data 26 novembre. Parere fondato in particolare: sulla fragilissima situazione geologica ed idrogeologica che esiste nella zona della Palude del Capitano, che si può presumere esista anche in località Sarparea, data la vicinanza; sul fatto che la zona balneare di S. Isidoro, come è evidente a tutti, è già satura dopo la recente realizzazione di un altro villaggio in zona; l’intervento urbanistico proposto è in contrasto con le NTA del PUTT/P. E le leggi devono valere per tutti, dal cittadino comune alla Regina d’Inghilterra, come ha ricordato nelle scorse ore Vendola. Senza considerare l’ormai nota presenza di ulivi monumentali nell’area in oggetto. E uliveti e mare sono la nostra ricchezza e il nostro Futuro.
Tutte osservazioni, quelle della Consulta e degli ambientalisti, sacrosante che, c’è da scommettere, non troveranno mai posto sulle prime pagine dei principali quotidiani nazionali. Non è da tutti, infatti, avere la prima pagina del principale quotidiano italiano. E questo la dice lunga sui rapporti e le relazioni di cui godono gli immobiliaristi che volevano costruire il resort Sarparea. Immobiliaristi costituitisi in società a responsabilità limitata con 100mila euro di capitale che avrebbero dovuto investire, si dice, 70 milioni e che, nonostante ci sia una pronuncia esecutiva, a loro favorevole, da parte del Tar, non si sono finora mossi se non sui giornali.
Pippi Mellone
Consigliere comunale
Comunità Militante
Andare Oltre