Ci ritroviamo qui quest’oggi, 22 ottobre, ad approvare il bilancio di previsione. E la sensazione che si tratti di un deja vù è sempre fortissima. Quante volte in questi anni abbiamo assistito a queste scene? Quante volte ci siamo ritrovati ad approvare una previsione sull’anno in corso a poche settimane dalla fine dell’anno? Sempre. Ogni anno, direi. Questa è stata la regola di questa Amministrazione, supportata in questo da incredibili deroghe e proroghe concesse dallo Stato.
Anche quest’anno, quindi, ci ritroviamo a 70 giorni dalla fine dell’anno. A 10 settimane dalla fine del 2014 a fare previsioni di spesa a spese già abbondantemente sostenute. Un esercizio puramente scolastico dopo aver sfruttato abbondantemente tutto ciò che c’era da sfruttare, dopo aver speso tutto ciò che c’era da spendere, ed aver derogato puntualmente ai cosiddetti dodicesimi in decine di circostanze.
Un’osservazione, ad onor del vero, va fatta. Molti dei suggerimenti, rimproveri, talvolta perfino degli attacchi dell’opposizione sono stati recepiti. A conferma del fatto che non era pazzo chi li faceva all’epoca.
Nel 2013, ad esempio, segnalammo come nel bilancio di previsione furono inseriti 12.202.210 euro di gettito Imu. In realtà noi già allora facemmo notare come il massimo prevedibile era in realtà 10 milioni e 300mila. Quest’anno si inseriscono invece 9.709.336 come previsione di incasso Imu con aliquote immutate e numero di immobili rimasto sostanzialmente uguale. Non ci risulta infatti che siano state demolite abitazioni negli ultimi 12 mesi. I 12 milioni dell’anno scorso furono quindi, pare evidente, inseriti per coprire i debiti fuori bilancio. La motivazione pare evidente: giustificarsi agli occhi della Corte dei Conti. Quest’anno quei debiti fuori bilancio non ci sono ergo non sussiste la necessità di gonfiare i numeri ad arte. A consuntivo 2013 furono inseriti infatti incassi per 9.627.196, in linea con le nostre previsioni, dunque. Avevano quindi ragione quei folli dei consiglieri Capoti e Mellone a parlare allora di numeri esagerati. Il vero problema è che il 267 del 2000, il cosiddetto Tuel, ha una sua interpretazione del tutta peculiare a Nardò ed un’applicazione a dir poco discutibile. L’art. 239 parla infatti di congruità, attendibilità e coerenza del bilancio di previsione e i revisori dovrebbero appunto verificare tali requisiti. Beh nel 2013 pare certo a questo punto che non ci fossero congruità, attendibilità e coerenza visto che furono inseriti 12.202.210 euro di incassi Imu in fase di previsione a fronte di 9.627.196 effettivamente incassati. Un fatto grave che dimostra ancora una volta l’inadeguatezza di questo collegio di revisori che rilascia pareri stringati, non partecipa alle sedute di Commissione, sfugge alle richieste di chiarimenti dei consiglieri, adduce ogni scusa possibile per non venire in Consiglio, percependo per giunta 10.000 euro circa per svolgere le sue funzioni in maniera a dir poco discutibile, incompleta e parziale.
Peraltro all’epoca, nel 2013, furono inseriti 450.000 euro di accertamenti Ici arretrati, anche questa cifra fu da noi fortemente contestata. Oggi quei 450.000 euro sono stati eliminati probabilmente a seguito della strigliata della corte dei Conti ma sono stati in compenso inseriti 120.000 di accertamenti per pubblicità e 300.000 di tassa dei rifiuti. Giusto per non farsi mancare nulla. Le vecchie abitudini, in buona sostanza, non si perdono. Il lupo perde il pelo…
I revisori qualcosa, ad onor del vero, nella loro striminzita relazione la dicono in merito al grande male di questo Comune: i debiti fuori bilancio, “sussistono 1.380.00 euro di debiti riconosciuti e da riconoscere”. Ci chiediamo allora come mai i dirigenti nelle varie note fornite ad hoc, e di cui conservo copia, parlano di debiti fuori bilancio pari a 0 e il sindaco abbia più volte annunciato di aver pagato tutti i debiti. O i revisori conoscono carte di cui i dirigenti non sono al corrente oppure queste dichiarazioni non sono del tutto attendibili. Ad onor del vero i dirigenti parlano di eccezion fatta per quelli “inoltrati tramite procedura Sep”. Allora caro assessore Le chiedo di produrre qui, quest’oggi, l’elenco di tali debiti per verificare che le cifre siano corrette perché in caso contrario potrebbero essersi verificati due fatti:
– o i numeri sono eccessivi e invece di 1.380.000 si tratta ad esempio solo di 1 milione di euro e allora abbiamo 380.000 euro da utilizzare ad esempio per la social card e la mensa scolastica;
– o i numeri sono al ribasso e quindi avremo problemi di equilibrio di bilancio. Non vorremmo, infatti, che i problemi del passato si ripresentino sotto mentite spoglie.
In merito alla questione Tari oltre che sottolineare la grande maleducazione istituzionale dei revisori che interpellati sulla questione dei 300.000 euro inseriti tra le somme accertate da evasione ma non scomputate dal monte previsto dal Piano finanziario relativo ai rifiuti di 7.225.000 euro sono caduti dalle nuvole o molto piu probabilmente palesavano difficoltà a comprendere quanto da noi scritto e richiesto in italiano corrente, va sottolineato come questa sia una questione importante che ove interpretata correttamente avrebbe consentito una vera e sostanziosa riduzione della tassa sui rifiuti. In realtà una nota ci era stata fornita già dalla dirigente ma giova ricordare alla stessa come la nota de quo parli di Tarsu non di Tari e come i sistemi di calcolo e la base imponibile tra i due tributi siano assolutamente differenti. Per verità preciso che in data odierna, in tarda mattinata, in maniera assolutamente intempestiva oltre che incompleta i revisori ci abbiamo chiarito da dove provengono i 300.000 euro, ovvero da Tia e Tares del passato, peccato però che nulla dicano sul perchè non debbano essere scomputate queste cifre dai 7.225.000 odierni con un abbattimento di un ulteriore 4% della odierna Tari.
Ancor più incredibile appare l’inserimento di 745.956,84 euro a titolo di fondo straordinario comunicato dal ministero con nota del 30 luglio scorso previa approvazione dell’apposito decreto. Ebbene in realtà alla data del 22 ottobre manca ancora il decreto attuativo di concerto tra i Ministeri e prudenza avrebbe suggerito di non inserire tali somme che sono state invece computate.
Ebbene si è detto, poi, che su questo bilancio gravi come un macigno la mancata approvazione dell’aumento dell’aliquota Tasi al 2,3 per mille. Viene spontaneo chiedersi quindi come possano gli stessi consiglieri assenti alla seduta del 10 settembre o che fecero mancare il numero legale votare oggi il bilancio di previsione, e mi rivolgo in particolare ai consiglieri Luci e Maccagnano, dopo essersi sentiti affibbiare ogni responsabilità e scaricare ogni colpa. Dopo settimane in cui il primo cittadino ha cercato di far passare il messaggio, fallendo ad onor del vero, che il taglio a social card e mensa fossero colpa degli uomini del 10 settembre. Come se tra i servizi indivisibili coperti dalla Tasi rientrassero i servizi sociali del tutto estranei, torno a ripeterlo, a tale tributo destinato invece a coprire le spese relative a pubblica illuminazione, manutenzione stradale, servizi cimiteriali e polizia municipale.
Tagliare i servizi sociali, mensa e social card su tutti, è stata una scelta politica discrezionale e abnorme che contestiamo duramente! Non si possono annunciare misure sulla cui elargizione le famiglie in difficoltà fondano magari il loro bilancio per poi revocarle! Nel maggio 2014, ad esempio, il sindaco si spinse ad affermare “La giunta comunale ha deciso di ridurre la retribuzione dei dirigenti comunali. I risparmi finanzieranno la social card, destinata alle famiglie più povere”. Una misura chiara con una copertura chiara. Oggi, a distanza di 6 mesi, non si capisce cosa sia cambiato.
Insomma tra tagli, bugie, imprecisioni e numeri azzardati credo d’aver fornito un quadro piuttosto chiaro del perchè quest’oggi voterò contro l’approvazione del bilancio di previsione. Se si vuole cambiare per davvero la vita di questa Amministrazione, nei pochi mesi che le restano, al di là dell’aggiunta o dell’eliminazione di qualche figurina, occorre mutare radicalmente modus operandi. Finché si continuerà a spendere per poi coprire i buchi fatti nei 10-11 mesi precedenti utilizzando la leva fiscale e tartassando gli incolpevoli cittadini, ci troverete sempre qui a contestarvi duramente e votare contro. In altre realtà, a Ragusa ad esempio, la Tasi è allo 0 per mille e non all’1, aliquota base, come nella nostra Città, e i servizi sociali, nonostante ciò, non sono stati minimamente sfiorati. Lì, però, spiace ribadirlo e ritornare a ripeterlo, gli amministratori evidentemente non hanno la manica larga con contributi, patrocini, consulenze e incarichi…
Pippi Mellone
Consigliere comunale
Comunità Militante
Andare Oltre