E non bastano le promesse di risparmio futuro (nel 2015) da parte del Sindaco, peraltro reiterate. Fece infatti gli stessi annunci sia nel 2013 e nel 2012.

 

I cittadini hanno il diritto di sapere come, quando e perché sono stati spesi quei soldi. È impensabile che in un periodo di austerity, come quello vissuto dal nostro Paese, un Comune si conceda il lusso di spendere centinaia di migliaia di euro in telefonia (293.000 euro). Specie, poi, se si pensa ai diversi piani tariffari offerti da diverse compagnie telefoniche che propongono prezzi “irrisori” per Internet e telefonia mobile, e non, rispetto a quello che oggi, paga il Comune di Nardò.

 

Per non parlare dei carissimi cellulari in dotazione a sindaco, assessori, dirigenti e segretario. Uno spreco inutile in un momento in cui la spending review è praticata ad ogni livello. Perché spendere soldi pubblici a cuor leggero quando i nostri concittadini hanno difficoltà a portare un tozzo di pane a casa? Perché su questo fronte non si bada a spese e per la Social card è stato applicato un taglio del 60% per la carta acquisti destinata alle famiglie più povere?

 

Condivido le parole e le denunce fatte in tempi sospetti dal consigliere Mellone e ritengo grave che dopo 3 anni di denunce pubbliche nessuno abbia pensato di intervenire.

 

Ciò che nessuno sa è però che il 12 gennaio prossimo si terrà un’udienza che vedrà il Comune di Nardò opporsi alle richieste della compagnia telefonica che gestiva precedentemente il servizio a quanto è dato sapere a prezzi più bassi per il nostro Comune. Una circostanza grave scaturita dal mancato pagamento di una fattura di oltre 35.000 euro da parte del nostro Comune. Una decisione, quella di non pagare, che pare sia stata presa dalla dirigente Castrignanò che riteneva (corroborata in questo da alcuni dipendenti) che la compagnia fosse inadempiente rispetto a particolari servizi. Di parere opposto, ovviamente, la società.

 

Se questo giudizio dovesse concludersi negativamente per il nostro Comune l’Amministrazione sarebbe chiamata a pagare oltre alla fattura anche gli interessi e le spese legali facendo lievitare di gran lunga il conto per telefonia. Insomma oltre al danno si profila la beffa…

 

Mi auguro si faccia luce su questa questione e il consigliere Mellone, da sempre attento a queste e ad altre problematiche, voglia convocare un’apposita riunione della Commissione Controllo e Garanzia da Lui presieduta da pochissime ore per mettere a nudo una situazione ormai insostenibile.

 

Lorenzo Siciliano

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