Siamo testimoni, nostro malgrado,dei fatti che stanno accadendo con una certa frequenza in questa campagna elettorale già iniziata e che si presenta lunga e stucchevole. La monotonia data da quella presunzione fatta da tuttologi, dal pedigree a loro dire di tutto rispetto, pronti ad interpretare il nuovo ruolo ma sempre con lo stesso abito, sempre a correre ad ogni squillo di tromba che chiama l’adunata, partecipazioni a convegni pubblici o peggio con conferenze a tema, solo ora ovviamente, per spiegare a chi? A noi a loro stessi, non si sa, cosa non va in questa comunità.
Propinandoci le cause del male per avere l’effetto dell’ascolto della comprensione. È ancora, sorrisi, strette di mano, pacche sulle spalle, promesse, a parere nostro, per prendere per il naso cittadini beoni che guarda caso alimentano ancora questi lestofanti dalla sete di potere.
Altra musica sono gli arrampicatori della politica spicciola in attesa di prima occupazione. Quelli che si presentano come il nuovo, l’alternativa la discontinuità la soluzione, sì, ma solo ai loro problemi!
A tal punto da credere di essere AlterEgo di cosa? Onnipresenti in ogni manifestazione politica, religiosa o altro per essere visibili a chi, telefonino all’orecchio giacca e cravatta e nella testa il nulla! Tanti numeri dieci che non hanno un percorso di vita una collocazione sociale, lavorativa, ecc ecc. E questi soggetti dovrebbero ricostruire un paese? Ma se uno non ha mai lavorato come può capire chi il lavoro lo ha perso?
A questo aggiungiamo i rivoluzionari di ogni specie e casacca, in ogni competizione ne troviamo sempre qualcuno pronto alla zuffatina verbale, alla citazione forbita ma non si comprende dove vorrebbero andare e a fare cosa, la rivoluzione di cosa? È quanto durerà questa rivoluzione, il tempo di una campagna elettorale?
I diritti del popolo che paga le tasse sostenendo vecchi e nuovi rivoluzionari chi li tutela?
Si preannuncia per questa amministrazione e il suo Re una fine ingloriosa. Nata destrorsa, finita sinistrorsa con colui che ha portato il gonfalone di quella sinistra locale che non lo ha mai voluto,chissà perché , litigiosa troppo accomodante su temi molto rilevanti, come direbbe Nanni Moretti: “ non dice e non fa mai nulla che sia di sinistra”.
Basta voltare l’angolo per rendersi conto di quanta città ci manca. La povertà, quella seria, visibile, palpabile. La quotidianità fatta di mense della Caritas sempre più affollate da compaesani , quel presunto e sbandierato benessere sempre meno visibile. La mannaia delle malattie inesorabili, tutto questo a dimostrare che i politici o presunti tali, i comunicatori loro complici non sono in grado di fare i rivoluzionari mentre sono ancora in tempo a cambiare mestiere.
Preparatevi cittadini!